CENTRO AZIENDALE

PER I DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO

Via Campana,233- 80078 POZZUOLI (NA)

Tel.0815263340-Fax 0818678781

Direttore Sanitario Dott. Tommaso Russo

RELAZIONE ATTIVITA’ 2016

PROTOCOLLO DI INTERVENTO

Il Centro Aziendale per i Disturbi dello Spettro Autistico ha in carico (al 31/12/20016) N.49 pazienti

N. 24 in regime semiresidenziale di cui N. 20 ASL NA2Nord e N. 4 FUORI ASL.

N. 24 in regime T.O. di cui N. 16 ASL NA2Nord e N. 8 FUORI ASL.

N. 1 in Psico Terapia Individuale.

Dei 49 Pz in carico N. 16 sono Maggiorenni di cui N. 8 hanno da pochi mesi raggiunto la maggiore età. N. 3 pazienti >18 anni sono FUORI ASL.

Il Centro Aziendale offre i seguenti servizi:

-          semiresidenziale ( 6 ore al giorno per 5 giorni a settimana )

-          semiconvitto ridotto ( 3h al giorno per 5 giorni a settimana )

-          trattamento in regime ambulatoriale ( fino a 3h al giorno )

-          parent training

-          servizio di valutazione-diagnosi-proposta di trattamento.

Il programma di intervento è svolto in ossequio a quanto stabilito da:

 

 EBM (Medicina basata sull’evidenza);

 Protocolli della Comunità Scientifica Internazionale;

 Linee guida nazionali per l’autismo (SINPIA);

 Linee guida per l’autismo deliberate dalla Giunta Regionale Campania

 Linee guida ISS

Compiti, obiettivi ed organizzazione del Centro

Il  centro nasce con l’obiettivo di:

 

a) facilitare lo sviluppo psicologico in un contesto naturale e stimolante;

b) migliorare l’interazione sociale e la comunicazione verbale e non verbale;

c) consolidare le abilità e competenze cognitive acquisite e potenziare quelle emergenti;

d) sviluppare l’adattamento emozionale e sociale, l’autonomia e l’indipendenza      

    correggendo comportanti disadattivi;

e) consentire agli adolescenti ed adulti, un progressivo distacco dalla famiglia

    e nei casi possibili l’inserimento lavorativo;

f) sottoporre a verifica almeno annuale i progressi degli utenti mediante test

    standardizzati secondo il protocollo stabilito.

Le prestazioni in regime semiresidenziale vengono erogate con modalità diurne di sei ore al giorno in età scolare e pre-scolare e sei ore in età post-scolare e adulta per cinque giorni la  settimana.

La struttura organica del Centro è costituita da un’equipe specialistica composta da  Neuropsichiatri Infantili, Psicologi dell’Età Evolutiva, Terapisti e Tecnici della Riabilitazione o Figure Equivalenti, Educatori Professionali, Assistenti Sociali. L’esigenza di un equipe così composta nasce dalle stesse indicazioni delle Linee Guida della SINPIA e dall’orientamento globale nazionale ed internazionale.

Nella sua interezza l’equipe  svolge le seguenti funzioni:

-          Valutazione diagnostica ed inquadramento nosografico definito.

-          Valutazione funzionale e definizione degli obiettivi.

-          Progettazione terapeutica e supervisione al trattamento.

-          Implementazione di piani di intervento.

I trattamenti seguono un programma educativo personalizzato, elaborato e verificato dall’equipe ed eventualmente modificato dalla stessa una volta raggiunti gli obiettivi mediante strumenti di lavoro e strategie scientificamente ed empiricamente validate.

Ogni paziente ha un proprio P.T.I. (Piano Terapeutico Individuale)

Nel semiresidenziale ogni assistito viene inserito in un gruppo di “pari” per età e per funzionalità in base a valutazioni periodiche.

Per ogni gruppo vengono elaborati progetti specifici, dai più semplici come le passeggiate, a quelli più ambiziosi come la formazione professionale propedeutica all’inserimento lavorativo.

I pazienti in T.O. partecipano ai progetti con i corrispettivi gruppi omogenei.

 

Le prestazioni contengono le seguenti attività:

 

a.        attività psicoeducative per il miglioramento della relazione, della socializzazione, dell’area        neuropsicologica, dell’ apprendimento e della comunicazione;

b.       psicoterapia ad indirizzo cognitivo-comportamentale;

c.        neuropsicomotricità ad indirizzo cognitivo-comportamentale;

d.      parent-taining per i genitori;

e.        terapia occupazionale;

f.        terapia educativa c/o la scuola dell’assistito (terapia extramurale)

 

Possono essere inserite attività opzionali. Tali attività possono comprendere:

 

a) musicoterapia;

b) laboratorio di ceramica;

c) laboratori manipolativi (grafica);

d) attività motorie  (sportive, palestra);

e) piscina;

f) laboratorio cucina;

g) autonomie domestiche;

e) apprendimento e comunicazione.

 

Il Centro svolge anche una serie di attività tese a creare delle alleanze terapeutiche con i genitori con la finalità di:

a) fornire informazioni e formazione ai genitori, prevedendo dei moduli intensivi per coloro che hanno ricevuto una diagnosi recente;

b) fornire, mediante colloqui individuali con le famiglie, le informazioni sul percorso riabilitativo ed educativo come anche le nozioni necessarie alla gestione quotidiana del proprio figlio;

c) parent-training.

 

Gli obiettivi terapeutici e assistenziali possibili sono:

 

a) Rendere leggibili le routine, l’organizzazione della vita quotidiana;

b) Individuare le risorse recuperare  quelle potenzialmente espandibili;

j) Raggiungere una migliore qualità della vita per i nostri utenti e per le loro famiglie;

c) Migliorare le performance e facilitare gli apprendimenti;

d) Sostituire comportamenti disfunzionali con altri più appropriati;

e) Sviluppare le capacità comunicative;

f) Sviluppare capacità di interazione sociale;                                  

g) Migliorare le autonomie personali;

h) Conquistare un maggior grado di indipendenza;

i) Facilitare l’integrazione sociale.

MODALITA’ DI ARRUOLAMENTO

L’accesso del bambino/ragazzo affetto da autismo è  richiesto dal N.P.I. del Distretto di appartenenza. Viene richiesta la compilazione di un modulo di inserimento specificando le generalità del bambino/ragazzo e la diagnosi.

Modalità di accesso al Centro, valutazione e presa in carico

Il primo passo: il familiare o chi assiste si rivolge allo specialista Neuro psichiatra  del Distretto di residenza il quale, ove lo ritenga opportuno e necessario formula,  su apposito modello  con le generalità del bambino/ragazzo e diagnosi, richiesta al Centro per:

1.         Valutazione per profilo clinico diagnostico e funzionale

2.         Valutazione per  profilo clinico e funzionale per eventuale inserimento in 

                trattamento semiresidenziale (ex  art.26)  

3.         Valutazione per  profilo clinico e funzionale per eventuale inserimento in

               trattamento ambulatoriale (terapia occupazionale 2h/die)                 

con allegata copia del verbale UVI se presente, verbale copia ultimo GLH, copia ultimo contratto terapeutico. Se in trattamento si allega relazione tecnica sul trattamento degli ultimi 3 mesi.

Tale modulo o richiesta, va consegnato  all’accettazione insieme al libretto sanitario dell’ utente e un documento d’identità del genitore/tutore del paziente. L’accettazione provvede a trattenerne una copia, a protocollare sia sul registro cartaceo che informatico, e a far firmare una liberatoria all’autorizzazione al trattamento dei dati sensibili. (D.L. n. 196 del 30 giugno 2003)

La suddetta registrazione, costituisce la lista d’attesa.

 Nella registrazione informatica ogni paziente avrà una cartella nella quale andranno inserite più informazioni che vanno dai recapiti telefonici al distretto di appartenenza , al nome del prescrittore , al motivo della richiesta, all’effettuazione della valutazione, all’eventuale inserimento (vari campi da compilare a cura del personale dell’accettazione con il supporto del coordinamento se necessario.

L’accettazione fornisce  alla famiglia informazioni di carattere generale  inerenti il percorso ed invita la stessa a prendere visione della “Carta dei Servizi” del Centro.

Durante la fase di valutazione , massimo 10 giorni, saranno sospesi eventuali trattamenti abilitativi in corso presso centri  accreditati dal Servizio Sanitario Nazionale, qualunque essi siano (logopedia, psicomotricità, psicoterapia, e quant’altro). Al centro accreditato sarà inviata una comunicazione scritta, protocollata a firma del Direttore Sanitario con indicazione del periodo di valutazione e quindi di sospensione del trattamento in corso.

Seguendo la lista di attesa il coordinatore, contatta la famiglia e la invita al primo incontro chiedendo di portare eventuale documentazione clinica.

Il coordinatore comunica all’amministrazione e all’accettazione, l’inizio della valutazione.

L’amministrazione provvederà ad aprire una cartella amministrativa che conterrà:

·         Originale del MOD.1/o richiesta

·         il modulo di inizio e fine valutazione con timbro e firma del Direttore Sanitario (che andrà firmato dalla famiglia)

·         copia della comunicazione di sospensione provisoria inviata al Centro di riabilitazione ove è in trattamento il paziente,

·         copia del libretto sanitario e del documento del genitore,

·         liberatoria al trattamento dei dati,

·         copia della relazione finale di valutazione

Quando la famiglia è convocata al Centro, dovrà esibire all’accettazione la documentazione richiesta e l’amministrazione dovrà accertarsi che quanto richiesto sia stato prodotto.

La prima visita è svolta dall’equipe nella figura dello Psicologo dell’Età Evolutiva e del Neuropsichiatra Infantile per le indagini di carattere sociali, comportamentali e familiari, per gli approfondimenti di carattere medico (valutazione e diagnosi clinica) e la compilazione della cartella clinica. L’unità di valutazione del Centro per i Disturbi dello Spettro Autistico ha funzione di:

-          Approfondimento e conferma diagnostica con inquadramento nosografico definito;

-          Valutazione funzionale con analisi dei punti di forza e delle aree che hanno bisogno di maggior supporto.

-          Valutazione di specifiche aree (abilità sociali; abilità cognitive; abilità comunicative verbali e semantico-pragmatiche; abilità didattiche con profilo neuropsicologico; abilità adattive  e livello di difficoltà percepito dalla famiglia).

 

Il percorso è individualizzato e personalizzato in base alle esigenze delle famiglie e dei ragazzi. Nel  primo incontro dopo un iniziale momento di condivisione si procede ad un colloquio con i genitori e ad una prima osservazione informale del ragazzo.

Il primo incontro ha l’obiettivo di raccogliere sia informazioni rispetto la storia del ragazzo che quello di individuare le principali esigenze dei genitori, al fine di organizzare al meglio i successivi incontri di approfondimento. I successivi incontri vengono utilizzati per seguire un duplice percorso: con la famiglia e con il bambino/ragazzo. In tal senso il centro fornisce la somministrazione dei seguenti strumenti:

1)        Osservazione Strutturata per conferma diagnostica (ADOS2), integrata da somministrazione ai genitori di intervista standardizzata (ADI-R).

2)        Valutazione funzionale diretta attraverso  ABLLS e/o VB-MAPP.

3)        Valutazione funzionale diretta attraverso PEP-3, TTAP.

4)        Valutazione funzionale indiretta attraverso Schede ESDM, V-ABS.

5)        Valutazione funzionale indiretta attraverso colloquio strutturato con altri operatori (insegnanti, altri terapisti).

6)        Valutazione degli aspetti cognitive e neuropsicologici (LAITER, WISC-IV, WAIS-IV, NEPPSY-2).

Le indicazioni recepite saranno girate, con il supporto del coordinamento, al team di valutazione.

In questa fase viene fissato, a cura del coordinatore, il secondo appuntamento con lo psicologo che procede nel percorso valutativo, secondo le indicazione recepite , e che da questo momento sarà autonomo nella gestione degli appuntamenti individuati, poiché, nel processo, possono intervenire variabili non gestibili dall’esterno.

Alla fine del  percorso lo psicologo designato alla valutazione, produrrà per iscritto un resoconto  contenente le indicazioni recepite dal neuropsichiatra in prima visita, quindi elaborazione di tests in merito a  valutazione diagnostica e funzionale, unitamente ad una proposta di programmazione terapeutica .

La relazione deve essere completata dallo specialista  ( Dati anamnestici, clinici, farmacologici) , condivisa negli aspetti sostanziali,  visionata e timbrata dal Direttore Sanitario della struttura.

La durata del percorso valutativo è di circa 10gg, durante i quali saranno fissati gli incontri necessari.  Alla fine del periodo di valutazione viene redatta una “Relazione” con eventuale “Progetto” e “Proposta di trattamento” che comprende anche il “Parent Training”.

L’iter si chiude attraverso la consegna della relazione, opportunamente protocollata dall’amministrazione, che viene effettuata direttamente alla famiglia attraverso un ultimo incontro, di “restituzione” che vede coinvolti il neuropsichiatra infantile e lo psicologo coinvolto.

Tale incontro è stato precedentemente concordato con tutte le figure coinvolte nel processo e fissato dal coordinatore che lo siglerà nel planning generale dandone comunicazione scritta e verbale all’accettazione che confermerà con ok  l’effettuazione dell’avvenuta informazione alla famiglia (che dovrà presentarsi al Centro senza il paziente).

Se la richiesta iniziale è riferita esclusivamente ad una valutazione degli aspetti diagnostici e funzionali, l’iter può definirsi concluso, e sarà cura  e obbligo della famiglia inoltrare una copia della relazione al neuropsichiatra inviante.

Se altrimenti è prevista una proposta di trattamento, sia indicata nella richiesta, che compatibile con le disponibilità  di trattamento del Centro,  nonchè della famiglia (attraverso l’accoglienza di una proposta oraria relativa agli orari e alla frequenza, a cura del coordinatore,) andrà  comunque rappresentata  allo specialista inviante, Neuropsichiatra o Neurologo di riferimento, una relazione di sintesi cui sarà allegata una “Dichiarazione di Disponibilità” con timbro e firma della Direzione Sanitaria, unitamente, ad un “Modello di Prescrizione” che dovrà essere compilato dallo Specialista stesso del distretto di appartenenza ( 2 moduli: differenti a seconda dell’ASL ).

In mancanza di disponibilità ad accogliere nuovi ospiti la richiesta di accesso viene datata e protocollata per essere inserita in una lista d’attesa del Centro.

Al verificarsi di nuove disponibilità, i nuovi ospiti vengono arruolati con priorità per gli utenti della ASL NA 2 Nord. Come da verbale ASL NA2Nord del 22/11/2013 e verbale del 28/11/2013 e Delibera 837 del 09/09/2014. Le cartelle cliniche dei pazienti valutati sono archiviate a cura dell’amministrazione in appositi faldoni.

Per gli utenti della nostra ASL NA2 il primo arruolamento avviene sempre su richiesta del NPI del Distretto di residenza. Le proroghe al trattamento possono avvenire anche su prescrizione dello specialista interno al centro (specialista prescrittore NPI – ASL NA2 Nord a 24 ore settimanali c/o il Centro). Una relazione periodica ( in genere semestrale ) viene inviata al NPI del Distretto di provenienza dell’utente per conoscenza.

Per gli utenti provenienti da ASL diverse dalla nostra ASL NA2 il primo arruolamento avviene sempre su richiesta del NPI del Distretto di residenza così come le proroghe al trattamento e con l’autorizzazione della Unità di Riabilitazione Distrettuale. Anche in questo caso la relazione periodica ( in genere semestrale ) viene inviata al NPI del Distretto di provenienza dell’utente per confermare o per eventuali modifiche del piano di trattamento in corso.

Presa in carico, revisione periodica e tempistica

Il Centro Aziendale per i Disturbi dello Spettro Autistico ASL Napoli 2 Nord nell’anno 2015 ha  potenziato il modello di intervento e le modalità di presa in carico, ed ha anche sviluppato protocolli standardizzati spendibili per la valutazione diagnostica (inquadramento nosografico secondo i criteri del DSM-V) e la definizione del profilo funzionale (sviluppo di piani di trattamento con obiettivi altamente individualizzati e personalizzati per il contesto riabilitativo di appartenenza).

Già dai primi mesi di attività il  “Centro per i disturbi dello spettro autistico”  ASL Napoli 2 Nord  si è dotato di una propria Carta dei Servizi quale strumento di comunicazione per dare tutte le informazioni utili al completo utilizzo del servizio e per favorire la partecipazione delle famiglie nel migliorare la qualità dell’assistenza sanitaria e la tutela dei diritti delle persone con Autismo così come da Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 27/1/94 e dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 15/6/95.

Al momento della presa in carico, dopo la fase di avvio burocratico, l’utente è affidato dal coordinatore ad un terapista  che,  visionata la programmazione, si attiene alle indicazioni e si interfaccia con il supervisore del trattamento  sicuramente in una prima fase e poi quando necessario.

Gli operatori del Servizio sono tenuti a relazionare l’andamento del percorso con scadenze predefinite, sia in relazione all’iter burocratico che trattamentale.

Sul piano burocratico, l’amministrazione redige la stampa delle scadenze/proroga  e l’affigge nelle bacheche interne dell’ambulatorio.

Le relazioni relative alle scadenze di proroga saranno redatte dai supervisori, che supportati dalle programmazioni individuate per ogni paziente, redigeranno, almeno un mese prima ,un resoconto del trattamento in corso che dovrà essere condiviso e vidimato  dal neuropsichiatra e visionato dal Direttore Sanitario.

Tali relazioni saranno inviate a cura dell’ amministrazione  presso i relativi distretti e sarà sempre cura dell’amministrazione seguirne il processo .

Può accadere che nel corso del trattamento si possa ritenere opportuno, da parte del supervisore o del neuropsichiatra  (anche raccogliendo i suggerimenti del terapista), inserire una misura di accompagnamento per potenziare l’efficacia terapeutica (parent training individuale o di gruppo, interventi  in extramuraria  ecc.), in tal caso va compilato un modulo  ( già codificato)   con la proposta di integrazione da sottoporre  per l’approvazione al Direttore sanitario che di riserva di consultare il prescrittore  ASL che opera nella sede e che effettua di fatto la prescrizione.

Questo processo è gestito  dal coordinatore che passa l’informazione completa all’amministrazione  che provvede all’integrazione del trattamento nel profilo prescrittivo. Tale informazione va comunque comunicata al prescrittore del distretto di appartenenza dell’utente (in occasione della scadenza di proroga). Per i pazienti fuori ASL viene attivato il N.P. del distretto di appartenenza.

 Gestione della cartella clinica

La gestione della cartella  è curata dal Direttore Sanitario e dallo specialista referente medico .

Quest’ultimo raccoglie l’anamnesi , registra le visite, le prescrizioni farmacologiche e quanto altro necessario.

I terapisti scriveranno i loro aggiornamenti in diari clinici da aggiungere alla cartella secondo un sistema modulare.

Le cartelle sono sistemate in uno schedario all’interno dello studio medico, l’accesso  da parte dei terapisti deve essere esplicitamente autorizzato.

Convocazione GLH o contratti terapeutici.

La convocazione a gruppi di lavoro a scuola o contratti terapeutici presso le ASL, deve pervenire attraverso un invito scritto presso la sede del Centro ( fax o mail) in  tempi utili all’organizzazione.

Tale convocazione recepita dall’accettazione deve essere protocollata e passata al coordinatore che provvederà ad informare  il N.P. ed  il supervisore del trattamento dell’utente in questione, che se ne occuperà,  nonché la direzione sanitaria.

Il N.P. ed/o il supervisore che avrà presenziato ai suddetti incontri è tenuto a relazionarne per iscritto il contenuto al team di lavoro ,inserendo il verbale in cartella.

Richiesta di documentazione da parte degli utenti.

La richiesta di documentazione :  copia cartella clinica, relazione tecnica , certificati di tipo medico-legale, e quant’altro va presentata all’accettazione, attraverso apposito modulo, almeno 15 giorni prima, protocollata  e  consegnata al coordinatore che la sottoporrà al direttore sanitario per gli adempimenti del caso.

Strumenti  presenti in accettazione

·         elenco del personale

·         elenco dei pazienti in carico

·         le griglie orario terapia  generali  relative al semiresidenziale  e alla Terapia occupazionale dove sono indicate tutte le notizie relative al paziente ( n. di tel. giorno e ora di terapia, nome del terapista)

·         griglie orario individuali relative ai terapisti occupazionali e agli psicologi

·         planning generale degli appuntamenti

·         modulistica in formato informatico e cartaceo

·         lista d’attesa

·         schede firma presenze

·         agenda comunicazioni

Percorsi di intervento

I percorsi di intervento si svolgono prevalentemente in regime semiresidenziale per la fascia adolescenziale ed ambulatoriale per la fase di transizione infanzia/adolescenza. Essi hanno lo scopo di accompagnare direttamente le persone alla nuova fase evolutiva promuovendo la loro integrazione sociale. Contesti d’elezione sono i contesti di gruppo di pari, contesti sportivi, contesti di avviamento al lavoro. I progetti in atto partono dall’analisi delle risorse del territorio e della famiglia ed hanno lo scopo di rendere la persona “autonoma”, valorizzando e rinforzando le abilità apprese dai precedenti percorsi e favorendo la generalizzazione di tali abilità e lo sviluppo di nuove competenze. I progetti d’intervento diretti alla persona sono affiancati da specifici percorsi di Parent Training.

La progettualità varia notevolmente a seconda del funzionamento del soggetto: Progetti per Soggetti Low Functioning (LF) e High Functioning (HF).

Per entrambi i gruppi l’intervento si basa su strategie ispirate all’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) ed eventualmente per i LF all’Educazione Strutturata: ciò che varia sostanzialmente sono gli obiettivi a medio e lungo termine.

Per i soggetti LF la maggiore attenzione sarà rivolta a potenziare il più possibile i comportamenti adattivi e di sviluppo relazionale, il comportamento autonomo e la comunicazione. Tali obiettivi saranno perseguiti principalmente tramite interventi semiresidenziali interni ed esterni e  sviluppati attraverso attività strutturate, occupazionali e laboratoriali.

Per i soggetti HF la finalità è attivare percorsi di massima integrazione: stage lavorativi, percorsi sportivi, partecipazione a gruppi hobbistici ed artistici. Parallelamente lo scopo del Centro è offrire un riferimento formativo e terapeutico per tematiche che necessitano di aiuto: cura di sé, amicizia, relazioni, sessualità, dipendenza, alimentazione, consapevolezza di sé, gestione dell’aggressività, etc

Considerando le richieste sono state riscontrate un certo numero di situazioni da riferirsi ad una fascia di età preadolescenziale e di latenza  compresa tra i 7 ed i 13 anni, che ancora è impegnata in un percorso scolastico, e che ha sicuramente esigenze terapeutiche diversificate. Per questi pazienti è stato richiesto, e ottenuto, un ampliamento dell’offerta con attivazione di percorsi d’intervento in regime ambulatoriale. Ciò consente di rispondere meglio alle esigenze di tali famiglie che hanno già strutturato nel tempo un progetto di terapia personalizzata in diverse attività ed  i cui figli sono ben integrati, evitando così la rinuncia alla scuola. In queste situazioni l’intervento erogato è fortemente ispirato ai principi dell’ABA.

Durante il periodo di trattamento il N.P.I. del Centro effettua visite e controlli periodici per la valutazione dello stato di salute psichico e fisico del paziente. Tali visite vengono effettuate di routine o su diretta richiesta del responsabile della Unità di Trattamento. In qualsiasi momento il Centro è disponibile ad eventuali verifiche da parte della U.V.I. o del N.P.I. del Distretto di Residenza.

Alla fine del periodo di trattamento è redatta una nuova relazione con eventuale proposta di riconferma del trattamento inviata al N.P.I. del Distretto di residenza.

 

La transizione all’età adulta può comportare la comparsa di nuove problematiche in persone con Diagnosi di Autismo: fenomeni epilettici, fenomeni compulsivi, rigidità, ansia e depressione. Infatti, è proprio nella pubertà che profonde modifiche fisiche e ormonali, cognitive e relazionali compaiono e rendono diversamente complessa la necessità dei ragazzi autistici.

 

Aree che richiedono particolare attenzione in adolescenza:

1.       Inclusione ed Integrazione Scolastica/Lavorativa;

2.       Inclusione ed Integrazione in Attività di Tempo Libero/Sportivo;

3.       Educazione all’Affettività e Sessualità;

4.       Regolazione Emotiva: capacità di inibizione degli stimoli e regolazione del    

comportamento;

5.       Autonomie Personali, Domestiche e di Comunità;

6.       Preparazione all’Impiego Lavorativo.

 

Il piano di intervento per l’adolescente con autismo e la sua famiglia è individuato in base all’Assestment Funzionale, in relazione alle sue abilità pregresse ed alle sue necessità. Strategie d’intervento all’interno di una cornice cognitivo-comportamentale e relazionale sono:

 

Ø  Analisi Funzionale per i Comportamenti Disfunzionali (migliore comprensione del mantenimento di un comportamento problema per poter individuare un intervento di modificazione);

Ø  Strategie dell’Analisi Comportamentale Applicata (ABA) per lo sviluppo di nuove abilità (uso del Prompting, Fading, Shaping, Chaning per insegnare comportamenti e abilità nuove);

Ø  Strategie dell’Educazione Strutturata (supporti visivi, analisi del compito, concretezza dei messaggi e dei compiti, organizzazione dello spazio e dei materiali nel caso di difficoltà nella programmazione, esecuzione, orientamento temporale) Autorinforzo e regolazione (favorire il mantenimento di compiti che richiedono impegno e che hanno poco rinforzo automatico, sviluppando una competenza autonoma);

Ø  Supporti alla Comunicazione (Comunicazione Aumentativa Alternativa).

Ø  Educazione Sessuale (riconoscimento del proprio corpo e delle proprie parti intime, cura e igiene del corpo, discriminazione d’intimità per parti del corpo, persone e luoghi);

Ø  Educazione Affettiva (riconoscimento/discriminazione delle proprie emozioni e dei propri sentimenti, espressione, lettura dei sentimenti e delle emozioni degli altri);

Ø  Orientamento e Riconoscimento dei Legami Sociali (differenziazione tra legami familiari, amicali intimi, amicali larghi, relazioni di conoscenza formale);

Ø  Training di Abilità Sociali (abilità trasversali necessarie nelle relazioni intime e non);

Ø  Storie Sociali (storie specifiche per spiegare situazioni, avvenimenti, emozioni, cambiamenti utilizzando le conoscenze e le preferenze del ragazzo);

 

Modalità di lavoro con le famiglie

 

Il lavoro con le famiglie nella struttura essenzialmente sarà svolto secondo le seguente modalità:

 

ü  Il Parent Training individuale ha lo scopo di sostenere i genitori nell’insegnamento ai loro figli. Temi del Parent Training possono essere: giocare con…, attivare la condivisione e l’iniziativa spontanea, insegnare un compito, promuovere l’autonomia, promuovere l’incontro coi pari. Tale lavoro si può avvalere di osservazioni dei genitori del lavoro terapeutico, di lavoro diretto del genitore con supervisione, riflessione attraverso colloqui e feedback, progettazione congiunta operatore-genitore, verifica dei risultati. Nel caso degli adolescenti il target varia in funzione dell’età (comportamenti sessuali, comportamenti disadattivi, comportamenti di interferenza sociale, etc…); permane, tuttavia, la cornice di svolgimento garantita dall’incontro singolo supportato dal confronto/osservazione con gli operatori.

ü  Il Parent Training di gruppo si pone come contesto di apprendimento per coppie con figli con problematiche similari. I contenuti sono specifici nel caso di training psicoeducativi (strategie d’insegnamento di abilità specifiche, promuovere la consapevolezza di come il contesto incide e mantiene alcune strutture di comportamento disfunzionale, promuovere l’insight per il cambiamento). Periodicamente il Centro si propone altresì di attivare percorsi di Parent Training di condivisione emotivo-esperenziali (attraverso strumenti simbolici ed evocativi come la cinematografia, la poesia, l’espressione grafica ed altri canali artistico-espressivi).

ü  Gli incontri di condivisione della programmazione: la condivisione degli obiettivi del lavoro terapeutico è un aspetto indispensabile. L’equipè del Centro prevede incontri periodici con le famiglie per condividere obiettivi e strategie.

ü  Consulenze domiciliari: in alcuni casi può essere utile supportare nell’organizzazione di spazi e attività nel loro ambiente di vita i genitori. Talvolta può servire osservare le modalità di relazione degli utenti a casa, poiché ciò che hanno imparato in un contesto terapeutico potrebbe aver bisogno di aggiustamenti per essere messo in atto in altri contesti, e nello specifico nel contesto familiare dove possono essere forti i fattori di abitudine e di risposte automatiche al contesto.

Gestione Farmacologica

Sebbene attualmente non esistano medicine che curino l’autismo, alcuni farmaci possono talvolta attenuare sintomi specifici e migliorare il benessere della persona autistica. I farmaci in ogni caso dovrebbero essere prescritti esclusivamente a beneficio della persona con autismo solo dopo che ogni altro tentativo di adattare l’ambiente e il programma individuale si è rivelato inefficace, a meno che naturalmente non si tratti di medicine prescritte per condizioni patologiche associate. Il Centro offre in tal senso un supporto continuativo sia per l’individuazione di piani terapeutici adeguati ed adattati sulle esigenze sintomatiche, sia per il monitoraggio di precedenti piani terapeutici. La figura preposta a tale servizio è quella del NPI.

 

PROGETTI

 

Nel 2015 il Centro Aziendale per i Disturbi dello Spettro Autistico ha  sperimentato attività esterne  rivolte ad  adolescenti e giovani adulti  affetti da autismo quali giornate in piscina, giornate al mare, gite, escursioni, passeggiate in centri commerciali, partecipazione a giornate ecologiche per la pulizia di spiagge etc.

 

Sulla base delle esperienze positive riscontrate, per l’anno 2016 si è inteso avviare delle sessioni di lavoro ed attività  di tipo ludico-ricreative  esperienziali, in fase sperimentale.

 

Pertanto il Centro ha promosso una serie di progetti finalizzati a potenziare le aree risultanti deficitarie nei soggetti affetti da autismo: autonomia, tempo libero, avviamento al lavoro.

 

I progetti non prevedono impegno di spesa da parte dalla ASL Napoli 2 Nord

(vedi “Relazione Progetti attività 2016”)

 

 

Si segnalano in particolare: 

 

Per l’Area tempo libero il Progetto laboratorio di Ortocoltura.

 

 

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per l’Avviamento al Lavoro il progetto di formazione professionale propedeutica all’inserimento lavorativo che vede alcuni dei nostri ragazzi frequentare corsi di formazione specifici certificati dalla Regione Campania come:

·         Corso di Estetista-Acconciature- Truccatore

·         Corso di Pizzaiolo-Pasticciere-Gelatiere

·         Corso di Sala-Barman

 

 

Con prove sul campo

 

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per il Sociale la organizzazione con il Comune di Pozzuoli per l’adesione alla giornata mondiale per la consapevolezza dell’autismo

 

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la partecipazione ai Giochi senza Barriere proposta dall’Associazione Tuttiascuola Onlus,

e la partecipazione alla giornata  nazionale contro la violenza alle donne dove i nostri ragazzi hanno provveduto all’accoglienza, la registrazione all’evento ed il servizio al buffet.

 

 

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Le basi poste in essere, rispetto all’intervento in regime semiresidenziale e ambulatoriale di utenti in età evolutiva, adolescenti e giovani adulti, rendono indispensabile la continuazione delle attività del Centro.

Punti chiave dell’intervento sono:

Area clinica

 -Arricchimento del lavoro riabilitativo per gli utenti in carico nella direzione del potenziamento delle funzioni adattive e delle capacità di autonomia, con l’obiettivo di rendere le persone maggiormente integrate nel loro contesto di vita (e non soltanto in contesti protetti), in relazione alle loro capacità cognitive, comunicative e sociali;

-integrazione nel percorso di trattamento degli utenti in lista d’attesa;

-approfondimenti diagnostici e funzionali per utenti in trattamento presso altre strutture .

 

Area della ricerca

 

 -Monitoraggio e verifica dei risultati per tutti gli utenti in carico (raggiungimento degli obiettivi dell’intervento)

-Monitoraggio e verifica del livello di soddisfazione delle famiglie

-Sviluppo di modelli di inserimento lavorativo per gli utenti high functioning

(vedi anche Progetti 2016 e Carta dei Servizi).

 

Area della sensibilizzazione del territorio

 

 -Promozione di attività esperienziali nelle scuole del territorio, rivolte agli studenti, agli insegnanti e ai genitori, che prevedano la partecipazione diretta degli operatori e degli utenti del Centro, volte a ridurre l’alone di mistero, misto a diffidenza e paura, che circonda le persone con Autismo. Questo tipo di azione, più che la formazione teorica, crediamo sia in grado di muovere l’interesse e le emozioni delle persone, attivando circoli virtuosi di successiva maggiore conoscenza.